Ginestre, bachi da seta e tanta solidarietà: un sogno contagioso, Nello Serra e la comunità Don Milani- Acri!
Ci sono sogni che contagiano, che
ti fanno brillare gli occhi, quei sogni che commuovono e ti fanno decidere di
condividerne il percorso, quei progetti che non puoi fare a meno di sostenere… e così, tanti
amici, artisti, personalità, come attratti da una calamita, ruotano intorno ad
un uomo dagli occhi profondi e “che parlano”, dalle sue mani “che lavorano”, ed
dal suo cuore “che ama”; un uomo
semplice, umile, creativo, sapiente, gentile, determinato ed affabile…di chi
parlo?
Il suo nome è Nello Serra, ed il
suo sogno si chiama Comunità Don Milani – Acri.
Nello Serra |
Quando si arriva nella collina di
Santa Zaccheria in Acri, la realtà supera l’ idea di cosa sia questa comunità:
ginestre, erbe aromatiche, forni, caprette, galline chiocce e pulcini, persone, belle persone,
tante, che affollano la cucina indaffarate nel preparare cibi genuini e
prelibati, il forno da cui escono caldi e profumati pani, il casaro, i
cosmetici naturali, i bachi da seta, e poi canti e balli popolari con la
pizzica e le sonate…
Ma procediamo per gradi!
Ho ricevuto l' invito per una giornata molto speciale, una festa: la giornata della rinacita dei mestieri di primavera; la curiosità è tanta e, la proposta creativa, ricca di opportunità!
Appena arrivati, tre simpatiche caprette ci danno il benvenuto, sono dolcissime e mansuete, scodinzolano e ci regalano i primi sorrisi ed il sapore di natura e di “cose belle... di queste, ne scopriremo e respireremo tante, ma appena arrivati siamo ancora inconsapevoli di cosa ci aspetterà.
Nello ci introduce nei locali
della casa comunità, una casa costruita grazie alla generosità di una donatrice,
la Signora Giuseppina
Gencarelli, che anni fa decise di
contribuite concretamente al sogno di Nello, donandogli, non solo il terreno su cui oggi
è costruita la struttura, ma soprattutto la speranza di poter vedere realizzato
concretamente il suo sogno di accoglienza e condivisione, quel sostegno ricco
di fiducia, di speranza, di solidarietà e come se Nello avesse ricevuto, tra il silenzio assordante delle istituzioni che mai hanno dato risposta alle sue richieste, quel: " Forza fratello, coraggio, continua così!".
Nello ci presenta i collaboratori, persone fantastiche che dedicano generosamente il loro tempo a preparare, sistemare, aggiustare...un po’ di gente, ma anche artisti ed amici!
Ho avuto il
piacere di fare la conoscenza di belle personalità: Demetrio Guzzardi, caro amico di Nello Serra
ed anche editore del libro autobiografico “Guarda che fa quel pazzo di Nello Serra” ( uno copia ieri è diventata mia), Pasquale Filippelli, tessitore ed
esperto di filati che ci spiega il sapiente procedimento per trasformare la ginestra in tessuto, e, di Nina Gonzàlez, pittrice ed artista
colombiana che trasforma i bozzoli di bachi da seta in splendidi fiori e monili
da indossare ( per me ne ha realizzati in estemporanea alcuni bianchi
meravigliosi e mi ha anche gentilmente e generosamente insegnato a lavorarli,
come si dice, apprendi l’arte e mettila da parte ;) )!
All’ interno della comunità si allevano rari, teneri e morbidissimi bachi da seta; scientificamente l’ attività è definita gelsibachisericoltura, e questi magici insetti, si cibano di foglie di more di gelso, dunque, di conseguenza, si attiva la filiera della mora di gelso ed è meraviglioso passeggiare per il poggio e gustare, direttamente dagli alberi dislocati ovunque, i succulenti e carnosi frutti, ma anche tornare a casa carichi di prelibata marmellata e cesti di frutti freschi.
Nina Gonzàlez al lavoro, sullo sfondo un suo quadro. |
Pasquale Filippelli, Demetrio Guzzardi e Danilo Montenegro |
All’ interno della comunità si allevano rari, teneri e morbidissimi bachi da seta; scientificamente l’ attività è definita gelsibachisericoltura, e questi magici insetti, si cibano di foglie di more di gelso, dunque, di conseguenza, si attiva la filiera della mora di gelso ed è meraviglioso passeggiare per il poggio e gustare, direttamente dagli alberi dislocati ovunque, i succulenti e carnosi frutti, ma anche tornare a casa carichi di prelibata marmellata e cesti di frutti freschi.
La pausa pranzo è meravigliosa, le cuoche, il casaro ed i collaboratori hanno lavorato tanto e con amore, e questo si percepisce dal sapore genuino ed autentico delle pietanze, capretto al fuoco, pizza al forno a legna, salumi e patate ‘mpacchiuse, ricottine fresche, cuddruriaddri, e tanto, tanto altro ancora…assaporiamo queste prelibatezze gentilmente offerteci sotto un gazebo che ci regala una piacevole ombra e la brezza di un profumato venticello; si ride, si ci conosce e si sorseggia un buon vino casereccio.
Il dopo pranzo è la vera
ciliegina sulla torta ( anche se il dolce circola davvero ed è squisito, una
bella crostata di…indovinate un pò, more di gelso…una vera goduria), dal
giardino si sente qualche nota, si accordano gli strumenti, ci rechiamo tutti
in sala e inizia un incredibile spettacolo di musiche popolari e pizziche salentine, dove, con mio enorme piacere e sorpresa si
esibiscono artisti di grande calibro!
Lo spettacolo si apre con la pizzica salentina, coninvolgente, allegra, solare, come la sorridente Mariella Salierno (voce), alla chitarra Salvatore Gervasi, al mandolino abbiamo Angelo Toscano, alla chitarra battente e voce Franco Servidio e al tambullo la giovane Maria Luchetta (Calatarantula).
Mariella Salierno e Salvatore Gervasi, con la figlia Letizia arrivano da Lecce e da anni condividono e sostengono con progettualità didattica il progetto di Nello Serra, loro sono i fondatori ed ideatori della “Specimen Teatro” di Lecce, speciem vuol dire "prova", e Mariella è anche responsabile della associazione "Salento in campo", con Salvatore, operano con la passione per la ricerca etno musicologica in cui si e esplicano i valori delle tradizione salentina volgendo sempre un occhio critico verso la realtà che snatura e semplifica il rapporto con la vita e la natura stessa; è commovente il momento dell' esibizione alla chitarra della piccola Letizia e della sua amichetta Dasia, e, emozionante quando ci viene narrato da Nello che la piccola Letizia sia praticamente cresciuta con la comunità sin da quando si trovava nel grembo materno ed era "solo sognata"!
E' poi la volta di Danilo Montenegro di San Giovanni in Fiore, cantastorie dalla voce calda e vibrante, rivisitatore della tradizione etno musicale e uomo di grande sensibilità verso il sociale; i suoi racconti prima di ogni sonata mi fanno sognare ad occhi aperti e riportano tutti gli spettatori a molti anni fa quando gli uomini si recavano all' uscita della S. Messa per corteggiare con sguardi e "occhiolini" le donne più belle, e, quando, le mamme cantavano dolci ninne nanne: la sua esibizione è toccante, da brivido, un grande onore e immenso dono per tutti noi!
Erano presenti anche Paolo Napoli di Alessandria del Carretto, artista di musica pastorale e popolare e lo scultore italo albanese, kosovaro ma da anni residente a San DemetrioCorone, Evzi Nuhiu, che con l' occasione ha promesso di donare e realizzare per la comunità una sua meravigliosa opera-scultura.
Lo spettacolo si apre con la pizzica salentina, coninvolgente, allegra, solare, come la sorridente Mariella Salierno (voce), alla chitarra Salvatore Gervasi, al mandolino abbiamo Angelo Toscano, alla chitarra battente e voce Franco Servidio e al tambullo la giovane Maria Luchetta (Calatarantula).
Mariella Salierno, Salvatore Gervasi, Angelo
Toscano, Franco Servidio, Maria Luchetta |
Mariella Salierno e Salvatore Gervasi, con la figlia Letizia arrivano da Lecce e da anni condividono e sostengono con progettualità didattica il progetto di Nello Serra, loro sono i fondatori ed ideatori della “Specimen Teatro” di Lecce, speciem vuol dire "prova", e Mariella è anche responsabile della associazione "Salento in campo", con Salvatore, operano con la passione per la ricerca etno musicologica in cui si e esplicano i valori delle tradizione salentina volgendo sempre un occhio critico verso la realtà che snatura e semplifica il rapporto con la vita e la natura stessa; è commovente il momento dell' esibizione alla chitarra della piccola Letizia e della sua amichetta Dasia, e, emozionante quando ci viene narrato da Nello che la piccola Letizia sia praticamente cresciuta con la comunità sin da quando si trovava nel grembo materno ed era "solo sognata"!
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Letizia e Dasia |
E' poi la volta di Danilo Montenegro di San Giovanni in Fiore, cantastorie dalla voce calda e vibrante, rivisitatore della tradizione etno musicale e uomo di grande sensibilità verso il sociale; i suoi racconti prima di ogni sonata mi fanno sognare ad occhi aperti e riportano tutti gli spettatori a molti anni fa quando gli uomini si recavano all' uscita della S. Messa per corteggiare con sguardi e "occhiolini" le donne più belle, e, quando, le mamme cantavano dolci ninne nanne: la sua esibizione è toccante, da brivido, un grande onore e immenso dono per tutti noi!
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Danilo Montenegro |
… ogni esibizione è stata coinvolgente, a tratti commovente, appassionante, arte
allo stato puro:
note suonate da cuori appassionati ed in una sinfonia con l’
accordo dell’ amicizia.
Erano presenti anche Paolo Napoli di Alessandria del Carretto, artista di musica pastorale e popolare e lo scultore italo albanese, kosovaro ma da anni residente a San DemetrioCorone, Evzi Nuhiu, che con l' occasione ha promesso di donare e realizzare per la comunità una sua meravigliosa opera-scultura.
Oggi ci è stata donata una
giornata meravigliosa, fatta di conoscenza, convivialità, condivisione,
amicizia, fede, speranza, quei sentimenti che ti ricaricano di energie positive
che impregnano l’ anima di concretezza e di commozione, di quell’ entusiasmo e
quella passione contagiosa, capaci di innescare un circolo virtuoso e
meraviglioso; con la parola “virtuosismo” vi voglio salutare, perché, la comunità può essere sostenuta, anzi, deve essere sostenuta, è un
obbligo civico e sociale che ognuno di noi dovrebbe sentire vivido e forte
dentro di se, perché Nello, sta costruendo qualcosa di concreto ed a portata di
tutti, un luogo di condivisione, di accoglienza, dove si lotta la solitudine,
l’ emarginazione e si offre aiuto concreto, un abbraccio dell’ anima stanca, un
pasto caldo, un incoraggiamento; è sufficiente un piccolo gesto,che unito a
tanti altri, consentirà al progetto di proseguire e volgere al completamento
della struttura e del suo spazio esterno, e lo si può fare tramite varie
opzioni:
-Conto Corrente postale n. 17442872
intestato a “ Don Milani” Società Cooperativa Sociale ONLUS, via Padula n.12
Acri ( CS) con la seguente causale: contributo pro-casa famiglia ( deducibile)
-Per bonifici: BCC, codice iban:
IT82 X070 6280 5800 0000 0110 252
-Per donare il 5 per 1000:
Partita Iva: 00517940789
Io torno a casa carica di
unguenti, saponi, fiori di baco da seta, saponi, marmellate, ma soprattutto
carica di energia contagiosa, di sentimenti belli e genuini, semplici, di
quella semplicità preziosa, e... con un sogno in più da vivere.
Per maggiori info e curiosità vi
invito a visitare il sito www.comunitadonmilani.it ( Tel.: 3296170611) ed a tenere d’occhio la
pagina fb di quel “ pazzo” di Nello Serra!
Questa volta si celebrava la giornata
della rinascita dei mestieri di primavera ma presto se ne organizzerà una altra
di giornata, io non me la perdo…e voi?
Buona vita!
p.s.: vi allego una carrellata di foto della giornata, le ultime due le ho scattate al cielo, perchè se tutto questo è sino ad oggi accaduto, se Nello è riuscito a portare avanti il suo progetto, se tante persone meravigliose lo accompagnano e gli stanno accanto...non si può che volgere uno sguardo lassù, respirare grazia, ringraziare, e proseguire il cammino nella strada della vita, tortuosa ma sempre sorprendente sia nel bene che nel male, e auspicare che il progetto continui sempre e per sempre alimentato da nuove energie e tanta generosità!
Deborah De Rose

p.s.: vi allego una carrellata di foto della giornata, le ultime due le ho scattate al cielo, perchè se tutto questo è sino ad oggi accaduto, se Nello è riuscito a portare avanti il suo progetto, se tante persone meravigliose lo accompagnano e gli stanno accanto...non si può che volgere uno sguardo lassù, respirare grazia, ringraziare, e proseguire il cammino nella strada della vita, tortuosa ma sempre sorprendente sia nel bene che nel male, e auspicare che il progetto continui sempre e per sempre alimentato da nuove energie e tanta generosità!
Deborah De Rose
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